Quante volte negli ultimi anni ci siamo sentiti più simili a degli erogatori di prestazioni che a dei medici? Imbrigliati in network rigidi di terzi, costretti a logiche puramente commerciali, incasellati in tariffari che svalutavano la nostra competenza e snaturavano il nostro ruolo. Per troppo tempo, il mondo della sanità integrativa è stato un gioco a cui partecipavamo da spettatori, con regole scritte da altri: grandi gruppi assicurativi, mercanti della professione e piattaforme che vedevano il dentista come il sostituibile ed ultimo marginale ingranaggio di una catena.
Oggi, quella stagione è finita: la risposta di ANDI si chiama FAS, Fondazione ANDI Salute. Ed è molto più di un nuovo attore del welfare: è una scelta di campo, una presa di posizione netta, il segno che la professione ha deciso di riprendersi ciò che le appartiene.
FAS non è un fondo sanitario come gli altri. È una rivoluzione culturale e sindacale costruita su una visione precisa della dirigenza nazionale ANDI: rimettere il dentista al centro della sanità integrativa. Significa una cosa molto semplice, ma per anni ritenuta impossibile: smettere di essere pedine intermediate e tornare a essere protagonisti.
Come? Scardinando il vecchio modello e costruendone uno nuovo, fondato su due pilastri irrinunciabili. Il primo pilastro è la libera scelta del medico: il paziente non è più intrappolato in un network chiuso, ma può continuare a rivolgersi al proprio dentista di fiducia, preservando quella relazione medico-paziente che è il cuore della nostra attività clinica.
Il secondo pilastro è il rimborso indiretto, lo strumento che finalmente libera il professionista da imposizioni tariffarie e protocolli calati dall’alto, restituendo dignità alla diagnosi, alla terapia ed al giusto valore dei nostri atti terapeutici.
Per il Medico Odontoiatra tutto questo significa una cosa sola: autonomia piena. Tornare a programmare il piano di cura sulla base della scienza e della coscienza, non dei bisogni economici di un intermediario. Significa recuperare sostenibilità, evitare la corsa al ribasso e difendere il valore reale delle nostre prestazioni. Significa poter lavorare con la tranquillità di chi non deve giustificare ogni atto clinico a un soggetto terzo o peggio seguire indicazioni di altri.
E questo è pratica, è realtà. La gestione del piano odontoiatrico CADIPROF lo dimostra in modo inequivocabile. Con una strategia mirata, abbiamo provato sul campo che il nostro modello non è soltanto un’alternativa credibile, ma è più efficiente, più trasparente, più professionale rispetto a quello delle grandi compagnie assicurative ed essendo Fondazione Andi Salute senza scopo di lucro liberiamo denari che possono essere destinati ai pazienti affinché affrontino le terapie con più serenità. È stata una vittoria storica, un cambio di paradigma che ha mostrato a tutto il settore che un’altra strada non solo esiste, ma funziona.
Ma la visione di FAS va oltre. Guarda avanti, introducendo una premialità per la prevenzione, un concetto che non appartiene alle logiche assicurative tradizionali. Significa riconoscere che il nostro lavoro non si limita a “riparare un danno”, ma costruisce salute, educazione, consapevolezza. È un modo per valorizzare il percorso del paziente e il ruolo del medico odontoiatra come guida, non come semplice prestatore d’opera.
Luca Barzagli
Presidente FAS – Fondazione ANDI Salute
